martedì 17 settembre 2013

Intervista a Stefano Boeri


Stefano Boeri, architetto e politico.
Foto di Sara Bonvicini
L'architettura si può amalgamare bene con la politica. Stefano Boeri, fondatore dell'agenzia di ricerca Multiplicity, attualmente si dedica allo studio dei processi di trasformazione della città e sulle nuove modalità di ridisegnare gli spazi in funzione dei mutamenti socioculturali delle città. Dal 10 giugno 2011 al 17 marzo 2013, ha ricoperto il ruolo di Assessore alla Cultura, Moda, Design e Expo per il comune di Milano. Relatore del dibattito di chiusura del Festival Insieme fuori dal fango, ci ha spiegato i modi con cui dovremmo ripensare la cultura nel territorio italiano.


Resistenza e resilienza. Come ci aiutano a superare la crisi culturale?

Non si tratta di resistere...a cosa poi? E forse neppure di applicare la resilienza. Si tratta piuttosto di capire che la cultura non e' in crisi. In crisi e'la politica e le sue forme di rappresentanza. Viviamo in una societa' potenzialmente esplosiva nei fenomeni culturali e oggettivamente implosa nei processi politici di rapppresentanza. Con un evidente condizionamento negativo dei secondi sui primi.

Cosa manca alla politica oggi per rilanciare il settore dell’impresa culturale?

Manca la consapevolezza che la cultura non e'una 'sezione speciale" o particolare delle politiche pubbliche, magari votata all'intrattenimento e al tempo libero. Cultura e' un plusvalore distribuito in tutta la politica e in tutte le politiche, che moltiplica grazie alla potenza virale del sapere e delle competenze, il valore di ogni investimento sociale. Cultura e' ogni politica che libera energie creative e le lascia alimentare e avvalorare i processi produttivi: siano questi destinati a costruire una scuola, a favorire la musica dal vivo, a facilitare la mobilita'urbana, a generare un'agricoltura sostenibile, ecc. Cultura e' quell'ingrediente invisibile che applicato ai processi produttivi fa si' che 1+1 faccia 11.


Cosa significa progettare in una società ecosostenibile?

Significa progettare bene. Con la serieta'di chi conosce le attuali condizioni della vita sociale e la posta in gioco. Non credo alle etichette divinatorie, spesso trasformate in coperture nebbiose di progetti mediocri.

La proposta di Stefano Boeri per salvare la cultura dal fango.

Sappiamo bene come la cultura spesso e miracolosamente nasca e si alimenti del fango. Il fango dell'ignoranza, della poverta', del degrado, della violenza, delle perversioni. Ma sempre, in tutti questi casi, non si tratta di auotogenerazione di cultura, ma dell'innesto nel fango di un elemento di creativita' e di consapevolezza.
In un certo senso oggi dovremmo preoccuparci di salvare il fango da cui puo'nascere la buona cultura, combattendo l'aria tersa - pulita - asettica - pura promessa da una versione edulcorata, buonista e artificiale della cultura che una piccola politica istancabilmente promuove. E allo stesso tempo non smettere di gettare semi nel fango, camminandoci dentro a piedi nudi, quando necessario.

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